di Guido Di Stefano
E nacque la UE, annunciata dal clamore di trombe, tromboni e violini.
Doveva essere memore e fiera delle sue radici: per “gallica” imposizione di gente bloccata sull’illuminismo ha rinnegato le sue radici (cristiane espressamente rigettate o in subordine classiche non considerate o più genericamente mediterranee e quindi troppo meridionali): così nel suo albero genealogico mancano le radici, cioè “tutto”.
Doveva essere l’Europa delle regioni, delle minoranze, delle genti, dei popoli: ha preso subito le brutte fattezze dell’Europa della finanza, dell’Euro, delle nazioni a regime statale, delle multinazionali, delle entità sovra-nazionali e/o trans-nazionali.
Doveva essere l’Europa della democrazia e della libertà: ha subito indossato i panni delle oligarchie nominate e non elette ma imperanti sugli organi elettivi; e velocemente sta imponendo la libertà del pensiero unico; sta concedendo solo la libertà di parlare, pensare e agire secondo i dettati del regime oscurantista tramite quella devianza trans-atlantica “nomata” “politically correct”.
Doveva essere culla di benessere e di pace: ne traggono benefici i pochi e soliti (ig)noti mentre in un mare di lacrime e sangue annegano tutti gli altri, Europei e non; scendendo un attimo nei dettagli si sta riaffermando l’antica ma rinnovata arte della predazione “coloniale” e l’esercizio delle guerre per procura (alias guerre mercenarie) onde assicurare la immutevole pace eterna ai nemici presunti, interni ed esterni. E per essere nemici basta uno solo dei requisiti a seguire: contrastare principi e dettati del mainstream imperante; pretendere il riconoscimento delle proprie radici; reclamare il rispetto della propria identità; non accettare la neo-colonizzazione e la predazione.
Doveva essere Lei a volare più in alto; doveva essere Lei il “cuore del mondo”: se i suoi “statisti” avessero condiviso i “desiderata” di Charles De Gaulle sullo sviluppo e organizzazione della auspicata Europa degli Europei; e se Lei e tante millenarie o recenti Istituzioni (sacre e/o profane) di “tempra” universale che hanno fatto la nostra storia e la nostra cultura non si fossero lasciate intrappolare da lacci, lacciuoli e “panie” disseminati dall’aquila dalla testa bianca con l’imposizione della sua “NATO” e della sua “finanza globale”.
Poteva essere il futuro del mondo e finanche dell’universo!
Doveva capire, con il resto del mondo identitario, che l’aquila dalla testa bianca è vorace e insaziabile e ci trascinerà in tutti i conflitti a lei utili: con la servile collaborazione di personaggi al cui confronto Caino e Giuda sembrerebbero, a nostro avviso, due “bimbetti” generosi e fedeli.
Doveva essere l’arcobaleno cosmico e non una nera tavolozza coperta da un caos di colori!
Doveva essere ma non è mentre i recenti fatti sembrano urlare che mai lo sarà: le genti invocano rispetto e ascolto ma a loro si risponde con le armi del nuovo regime imperante: quello degli adoratori del divo Pluto, che reclama l’ecatombe di tutti gli Europei liberi!
C sembra proprio un incubo in cui pochi avventurieri imperversano e vessano i molti veri Europei, coscienti, rispettosi, fraterni e aperti al dialogo ecumenico.
Nella moderna “Babele europea” sembra che i vertici in linea di massima tendono a non comunicare con la base e a non ascoltala per difetto di “conoscenza”: mostrano di non conoscere la lingua degli “umili”! Pertanto sarebbe un miracolo se un piccolo raggio di “conoscenza spicciola” li illuminasse!
I popoli non pretendono la spiegazione dei “massimi sistemi universali” perché si accontentano di vivere secondo “verità e giustizia” in “libertà, fraternità, uguaglianza”.